Credo che il mio sia un lavoro
artigianale che parte dalla lettura del luogo e delle richieste del
committente per giungere ad una idea progettuale che ha il suo
significato quando è realizzata in cantiere; se esiste una traccia di creatività non so' e non me ne curo: nel progetto cerco la rispondenza alla necessità, alla chiarezza delle intenzioni, allo spazio per la vita - gesti e pensieri.
Non basta avere o acquisire delle idee
per progettare e realizzare un intervento architettonico. E' il
cantiere la resa dei conti: qui il progetto non deve perdere il
rigore architettonico fino ai dettagli esecutivi e
alle finiture.
L'architetto è il solo referente dell'autenticità
del progetto.
Il pensiero progettuale è una pratica di vita che porta ad essere umili, ad avere dubbi, a confrontarsi, a mediare, a risultati sempre migliorabili; porta inoltre ad un lavoro pesante e minuto.
La condivisione del valore di questi presupposti rende possibile l'intervento di un architetto: per una consulenza o per un intervento operativo.
Poiché il tema è centrale nella vita delle persone che scelgono questo mestiere, hanno scritto sull'argomento, tra gli altri:
"L'architettura come mestiere ed altri scritti." G Grassi
"Gabetti & Isola. Conversazioni sull'architettura. Il mestiere" di Cesare Piva
"La responsabilità dell'architetto. Conversazione con Renzo Cassigoli" di Renzo Piano e Renzo Cassigoli
"Mario De Renzi. L'architettura come mestiere" ML Neri
"Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto". C. Melograni
"Giuseppe Davanzo. Il mestiere dell'architetto" M. Antico
"Paride Pozzi architetto. La coerenza del mestiere" C. Pozzi
…...