2011
IF
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don¹t deal in lies,
Or being hated, don¹t give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise;
If you can dream - but not make dreams your master,
If you can think - but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;
If you can bear to hear the truth you¹ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools
If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-tossAnd lose,
and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you¹ll be a Man, my son!
Rudyard Kipling - 1910
LETTERA AD UN FIGLIO
Se sai restare calmo quando tutti attorno a te
perdono la testa ed è a te che danno la colpa;
Se sai credere in te stesso quando tutti dubitano di te
ma anche tenere in conto il loro dubbio;
Se sai aspettare e non stancarti di aspettare,
se mentono su di te e riesci a non farti prendere dalla bugia,
se ti odiano e non cedi all'odio
eppure non sembri troppo buono e non parli troppo saggio;
Se sai sognare senza fare del sogno il tuo padrone;
Se sai pensare senza fare di pensieri il tuo fine;
Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori nello stesso modo;
Se sai sopportare di sentire la verità che tu hai detto,
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e sai chinarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai fare un mucchio delle tue vincite
e rischiarle in una sola mano a testa o croce,
e perdere, e ricominciare dall'inizio
e non dire mai una parola di quello che hai perduto;
Se sai costringere cuore, nervi e muscoli
a servire il tuo scopo quando da tempo hanno ceduto,
e a tenere duro quando non c'è nulla in te
tranne la volontà che dice "Resistete!';
Se sai parlare con le folle e mantenerti intero,
o camminare con i re senza perdere il senso del mondo;
Se non ti può ferire ne' il nemico, ne' l'amico più caro;
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a riempire il minuto implacabile
con sessanta secondi di pura corsa,
tua e' la Terra e tutto ciò che comprende
e - cosa più importante - sei un Uomo, figlio mio !
Rudyard Kipling - 1910
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don¹t deal in lies,
Or being hated, don¹t give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise;
If you can dream - but not make dreams your master,
If you can think - but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;
If you can bear to hear the truth you¹ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools
If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-tossAnd lose,
and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you¹ll be a Man, my son!
Rudyard Kipling - 1910
LETTERA AD UN FIGLIO
Se sai restare calmo quando tutti attorno a te
perdono la testa ed è a te che danno la colpa;
Se sai credere in te stesso quando tutti dubitano di te
ma anche tenere in conto il loro dubbio;
Se sai aspettare e non stancarti di aspettare,
se mentono su di te e riesci a non farti prendere dalla bugia,
se ti odiano e non cedi all'odio
eppure non sembri troppo buono e non parli troppo saggio;
Se sai sognare senza fare del sogno il tuo padrone;
Se sai pensare senza fare di pensieri il tuo fine;
Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori nello stesso modo;
Se sai sopportare di sentire la verità che tu hai detto,
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui;
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e sai chinarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai fare un mucchio delle tue vincite
e rischiarle in una sola mano a testa o croce,
e perdere, e ricominciare dall'inizio
e non dire mai una parola di quello che hai perduto;
Se sai costringere cuore, nervi e muscoli
a servire il tuo scopo quando da tempo hanno ceduto,
e a tenere duro quando non c'è nulla in te
tranne la volontà che dice "Resistete!';
Se sai parlare con le folle e mantenerti intero,
o camminare con i re senza perdere il senso del mondo;
Se non ti può ferire ne' il nemico, ne' l'amico più caro;
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a riempire il minuto implacabile
con sessanta secondi di pura corsa,
tua e' la Terra e tutto ciò che comprende
e - cosa più importante - sei un Uomo, figlio mio !
Rudyard Kipling - 1910
UNA MANO
"... perché ci comportiamo sempre come bambini feriti, e non c'è una mano dolce a rassicurarci che tutto va bene e a dirci di sfruttare il tempo che abbiamo..."
Baku
per me, questa sera
http://www.anakedview.com/
ALTRISGUARDI su via S.Lazzaro: la piazza
ALTRI SGUARDI 12 Giugno 2011
vorrei che la mia città non producesse PRIGIONIERI
e che per tutti i cittadini fosse garantita la liberta' di abitare la città
i bambini, gli anziani, i malati, i portatori di handicap SONO CITTADINI...
ma la città non è per loro...
infatti
stanno RAGGRUPPATI in luoghi pieni di bambini, anziani, malati, portatori di handicap...
o in casa
nelle vie e nelle piazze
non è possibile fermarsi, distrarsi, muoversi piano... o di corsa
LE DONNE ARCHITETTO PROPONGONO DI GUARDARE LA CITTA'
immaginando una situazione diversa
immaginando una via, una piazza dove STARE BENE nella semplicità del quotidiano
per tutti
http://altrisguardioab.wordpress.com/gallery/
Ph Archidonne
Ph Archidonne
Ph Archidonne
PIAZZA PONTIDA - BERGAMO
e che per tutti i cittadini fosse garantita la liberta' di abitare la città
i bambini, gli anziani, i malati, i portatori di handicap SONO CITTADINI...
ma la città non è per loro...
infatti
stanno RAGGRUPPATI in luoghi pieni di bambini, anziani, malati, portatori di handicap...
o in casa
nelle vie e nelle piazze
non è possibile fermarsi, distrarsi, muoversi piano... o di corsa
LE DONNE ARCHITETTO PROPONGONO DI GUARDARE LA CITTA'
immaginando una situazione diversa
immaginando una via, una piazza dove STARE BENE nella semplicità del quotidiano
per tutti
http://altrisguardioab.wordpress.com/gallery/
Ph Archidonne
Ph Archidonne
Ph Archidonne
PIAZZA PONTIDA - BERGAMO
BRUNO TOGNOLINI CON NOI
Bruno TognoliniCara ManuelaPrima di tutto la ringrazio. I titoli dei libri son magie misteriose. Alcune non riescono, si devono accontentare di pastoni e cataplasmi attaccaticci. Altre zampillano fuori da sole già perfette, e bene-dicono le opere."Maremè" forse vuol dire proprio questo: il mare mio, mio per ognuno. Il mare di me. Oltre che "Maramèo", naturalmente.Ecco, sono felice che il mio Maremè sia stato così anche il tuo Maretè.....Salutami anche tu Fulvia, Ruggero e Mario, che hanno passeggiato sulle mie spiagge, che erano loro.Un abbraccio a tutti.
BARCA-A-VOLO - Naviganti
Ph Massimo Palazzi
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