Cara Manuela
Prima di tutto la ringrazio. I titoli dei libri son magie misteriose. Alcune non riescono, si devono accontentare di pastoni e cataplasmi attaccaticci. Altre zampillano fuori da sole già perfette, e bene-dicono le opere.
"Maremè" forse vuol dire proprio questo: il mare mio, mio per ognuno. Il mare di me. Oltre che "Maramèo", naturalmente.
Ecco, sono felice che il mio Maremè sia stato così anche il tuo Maretè.
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Salutami anche tu Fulvia, Ruggero e Mario, che hanno passeggiato sulle mie spiagge, che erano loro.
Un abbraccio a tutti.
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